PADOVA, 29 LUGLIO 2021 – Il recente grave fatto di caporalato dei lavoratori pakistani seguiti dalla Cisl Padova Rovigo, deve essere per tutti un serio monito sulla situazione dei lavoratori. Nell’immaginario collettivo, quando si parla dello sfruttamento dei lavoratori, il pensiero va subito ai fatti di cronaca che hanno riportato accadimenti nei settori come la logistica o quello agricolo, i quali per anni hanno registrato casi di illeciti che hanno avuto un ampio eco sulla stampa nazionale. Purtroppo, tale malcostume ha “contaminato” anche altri settori lavorativi e da ultimo apprendiamo con stupore e rammarico, un’azienda appartenente al settore dei Grafici generando profonde discriminazioni retributive e un’inaccettabile competizione in termini produttivi tra lavoratori. In particolar modo, come sottolineato dalla Fistel Cisl Veneto, quanto avvenuto in un’azienda che rientra nel settore dei Grafici, è la testimonianza, ma non può essere una sorpresa, che l’utilizzo di Cooperative e appalti sia un fenomeno che sta aumentando e molto spesso, è fuori controllo.
Il Sindacato per evitare dumping sociale tra le aziende e discriminazioni tra I lavoratori degli appalti e quelli in forza nelle varie realtà, ad ogni rinnovo contrattuale inserisce specifiche clausole a tutela dei lavoratori, che molto spesso laddove non c’è la presenza del sindacato e non arrivano segnalazioni dei lavoratori, vengono ignorate, c’è bisogno della massima solidarietà tra lavoratori, non esistono lavoratori di serie A e serie B, esistono I lavoratori.
Riteniamo ingiustificabile la politica aziendale che privilegia la continua corsa nella riduzione dei costi a discapito di altre aziende e soprattutto dei lavoratori costretti a lavorare in condizioni al limite della legalità, ignorando i danni sull’immagine dell’azienda e le possibili pesanti ricadute negative sui lavoratori. Molto spesso, le imprese appaltano i loro servizi a realtà esterne, le quali sono totalmente fuori da una logica di controlli e verifiche, tanto da permettere al loro interno illeciti legati al caporalato e discriminazioni generali dei lavoratori. Ad oggi vi è un’evidente necessità di controlli mirati all’interno di queste aziende al fine di garantire un certo livello di qualità sociale del lavoro e di conseguenza anche dei servizi erogati. L’adozione di un sistema di verifiche potrebbe essere uno strumento utile a fermare e ad invertire questa pericolosa rotta intrapresa perché in modo beffardo, tali situazioni vanno a ledere da una parte sia i lavoratori ma anche gli ultimi fruitori dei servizi.
La Cisl di Padova e Rovigo e la Federazione di competenza, la Fistel Federazione Informazione, Spettacolo e Telecomunicazioni, da anni sono in prima linea a fianco dei lavoratori affinché non vi sia una proliferazione di questi fenomeni discriminatori. La segmentazione del lavoro subordinato legata all’uso degli appalti, le subforniture ecc. hanno dato il via in alcune realtà non virtuose ad una deriva verso un caporalato d’azienda indiscriminato dove le eventuali denunce vanno quasi sempre a disegnare uno scenario che in precedenza non ha mai visto un controllo periodico a garanzia del lavoratore. Denunciare un’eventuale situazione di discriminazione e condotta illegale da parte dell’azienda è essenziale in questo momento al fine di stanare situazioni buie. Il recente caso di cronaca ha messo in luce come il Sindacato Confederale Cisl di Padova e Rovigo rimane e rimarrà sempre un punto di riferimento e di aiuto per tutti quei lavoratori che avvertono un profondo status di disagio all’interno dell’azienda in cui prestano servizio. Non è ammissibile assistere ancora a questo tipo di fenomeni che oltre a ledere il lavoratore, ledono la dignità umana di ogni singolo soggetto interessato.Il Segretario Generale
UST Cisl Padova Rovigo
Samuel Scavazzin
FISTEL Cisl
Veneto
Paola Guidolin