La scrivente Organizzazione Sindacale, prima fra tutte a interessarsi
tempestivamente e concretamente alla situazione del reparto dei tecnici di
palcoscenico facendo presente, ritenendole a tutti gli effetti problematiche legate alla
sicurezza nei luoghi di lavoro, le carenze dell’organico, tenuto conto alla complessità
della programmazione di questa stagione areniana, intende ora esprimere anche
pubblicamente il sostegno a questo reparto che anche nelle proibitive condizioni
climatiche attuali cerca di fare ogni sforzo per portare a compimento il proprio compito.
Sosteniamo pubblicamente questi lavoratori perché la loro professionalità e la loro
dedizione non può essere messa in discussione, perché sappiamo che per questi
lavoratori arrivare all’obiettivo ogni sera fa parte della propria identità professionale e
perché sappiamo che sono persone abituate a stringere i denti pur di non mancare
all’obiettivo: per loro parla la storia di questo teatro.
Per troppo tempo la forza e la tenacia di questi lavoratori e di tutti gli lavoratori di
Fondazione Arena hanno sopperito ad alcune mancanze gestionali di vertice:
adesso è il momento che si vada a fondo di tutte le questioni sottostanti: bisogna
guardare sotto il tappeto.
Per anni si è lasciato scivolare Fondazione Arena in una eutanasia pensionistica, senza
dare una risposta, come invece hanno fatto e stanno facendo altre fondazioni liriche in
Italia, alle carenze di organico che si sono sempre più aggravate nel tempo.
Questo Ente, che nel tempo ha saputo essere di esempio nella scenotecnica, nella regia,
che lanciava talenti, che era percepito come il tempio della qualità dei grandi spettacoli,
oggi subisce delle critiche che fanno, a quanto pare, più male ai lavoratori che alla classe
dirigente di vertice. Orchestra, Coro, Maestri Collaboratori, Personale amministrativo,
Personale di Sala, Comparse, e nessun altro escluso e a prescindere dalla tipologia
contrattuale che li lega al Festival e a Fondazione Arena, l’anno scorso con uno sciopero
storico hanno denunciato a gran voce che troppe cose non andavano bene.
Purtroppo, però poco, per non dire nulla, è cambiato.
E allora è doveroso dire anche quest’anno, prima che sia davvero troppo tardi, che
qualcosa in Fondazione Arena deve essere cambiato.
È arrivato il momento della verità e del cambiamento, non quello degli alibi. La
pandemia è un fatto noto e il buon amministratore deve ormai tenerne prudenzialmente
conto, così come deve tenere conto che allestire una scena semplice è diverso che
allestire scene complesse e che gestire tutte scene complesse deve far prevedere
maggiori risorse e conseguenti tempistiche di montaggio e smontaggio. La Fistel Cisl
sarà a fianco di tutti i lavoratori di Fondazione Arena.
La Segreteria Regionale FISTel CISL Veneto