Contatto

Descrizione

L’articolo 1, comma 10, della legge 11/2016 prevede che, “in caso di successione di imprese nel contratto di
appalto con il medesimo committente e per la medesima attività di call center, il rapporto di lavoro continua
con l’appaltatore subentrante” e continuamente seguiamo queste procedure ed accompagniamo i lavoratori
nel passaggio da un’azienda ad un’altra cercando di ridurre al minimo i disagi e garantire continuità
occupazionale. In questo settore la legge 11/2016 ha sancito un principio etico e morale: non si possono
vincere le gare giocando al ribasso usando il costo del lavoro.
Per Capgemini S.p.A., azienda conosciuta a livello mondiale, con una importante presenza in Italia e per
Venicecom S.r.L. altra importante realtà con sede proprio qui nel territorio veneziano, probabilmente il fatto
che esiste una legge non è sufficiente per subentrare in un appalto di contact center e comportarsi secondo
le regole: assumere le persone che già da anni seguono quelle commesse. Il fatto poi che si tratti di solo 13
persone rende ancora più incomprensibile il rifiuto di queste aziende ad avere qualsiasi contatto con i
rappresentanti dei lavoratori per gestire i passaggi. Eppure, nelle loro pagine web leggiamo: “Capgemini:
intende essere un punto di riferimento in termini di contributo alla società.”, “VeniceCom: le fondamenta del
nostro lavoro poggiano sull’attenzione che rivolgiamo alle Persone, che per noi sono sempre al centro di
ogni progetto.” “Contributo alla società”, “attenzione alle Persone” vuol dire lasciare persone in balia
del loro destino senza un lavoro?
In tutto questo una committente come Generali Italia S.p.A. “Value our people: Valorizziamo le nostre
persone, promuoviamo la diversity e investiamo per favorire l’apprendimento continuo e la crescita
professionale, creando un ambiente lavorativo trasparente, collaborativo e accessibile a tutti. La crescita
delle nostre persone garantirà il futuro della nostra Compagnia nel lungo termine.” che resta
silenziosamente a guardare come se, trattandosi di persone che lavorano per loro in appalto, non
abbiano lo stesso valore dei propri dipendenti.
Dietro ogni commessa di contact center, al di là delle pratiche contrattuali e legali, ci sono persone, che
studiano, si formano, lavorano su turni, spesso disagiati, per offrire un servizio di qualità al committente,
lavoratori che, in un paese civile, vanno rispettati.
Non possiamo accettare questo attacco ad una legge che ha un valore sociale immenso, ieri
abbiamo denunciato sia Capgemini S.p.A. che Venicom S.r.L. ma anche Generali Italia S.p.A. agli
Ispettoratati Territoriali del Lavoro di Treviso e Venezia e non ci fermeremo finchè non ci sarà una
presa di posizione responsabile e seria da parte di queste aziende.
Le Segreterie Regionali Veneto
SLC CGIL FISTel CISL UILCOM UIL

 

File name : pr231027-Generaliitalia-Comunicato-stampa-denuncia-ispettorati-territoriali-del-lavoro.pdf


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Martedì 9:30 - 18:00
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