Generali Itali S.p.A. è un’azienda leader nel settore assicurativo che aveva appaltato attraverso
assegnazione diretta alcuni servizi di assistenza alle “agenzie Generali” dei rami “auto”, “danni” e “vita” alla
società Koinè S.r.l. di Maerne di Martellago (VE). Nel 2023 Generali Italia S.p.A. ha indetto una gara per gli
stessi servizi procedendo all’assegnazione di due appalti distinti a Capgemini S.p.A. e Venicecom S.r.l.
comunicando quindi a Koinè S.r.l. la cessazione del contratto di fornitura con la stessa a decorrere dal
31/10/2023.
In data 13/07/2023 Koinè S.r.l. attivava la procedura ex art. 1, comma 10, della legge 11/2016 comunicando
alle nuove aziende appaltatrici e alle OO.SS. e RSA l’elenco dei dipendenti totali impiegati nelle commesse
oggetto di gara (13 risorse) e rendendosi disponibile all’esame congiunto.
Le OO.SS. il 18/07/2023 inviavano formale richiesta di incontro tramite PEC a Koinè S.r.l., Capgemini S.p.A.,
Venicecom S.r.l. e per conoscenza a Generali Itali S.p.A., ma solo Koinè S.r.l. dava risposta. A seguito dei
solleciti delle scriventi Koinè S.r.l. il giorno 13/9/2023 inviava una convocazione per il 21/9/2023 alla quale né
Capgemini S.p.A. né Venicecom S.r.l. si presentavano.
In data 5/10/2023 le OO.SS. e RSA inviavano un formale sollecito di richiesta di incontro tramite PEC a
Koinè S.r.l., Capgemini S.p.A., Venicecom S.r.l. e per conoscenza a Generali Itali S.p.A. denunciavano la
non reperibilità delle nuove aziende appaltatrici.
Il 20/10/2023 Koinè S.r.l. inviava altra convocazione per il 24/10/2023, la quale restava sempre disattesa
dalle ditte vincitrici della gara. Koinè S.r.l. comunicava durante tale incontro che l’azienda Capgemini S.p.A.
aveva preso contatto con loro rendendosi disponibile ad accollarsi il costo di tre persone, senza impegnarsi
ad assumerle, tramite una sorta di subappalto.
Non è accettabile che nel 2023, dopo 5 anni di prassi consolidate di accordi di clausola sociale, tra l’altro siglati anche con qualcuna di queste aziende per commesse diverse, con cui le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno garantito continuità occupazionale ad oltre 20.000 dipendenti di aziende di varie dimensioni, assistere a comportamenti illegittimi da parte di importanti aziende del Paese e con il tacito consenso di committenti del calibro di Generali Italia S.p.A. che dovrebbero avere tra le loro certificazioni la garanzia di appaltare attività a società in regola con le leggi italiane e con i CCNL. Ricordiamo che la clausola sociale nei call center è, al di là del contratto collettivo applicato, una legge dello Stato, chiediamo pertanto agli enti preposti di intervenire al fine di garantirne il pieno rispetto.
Certi di un vostro riscontro, distinti saluti.
Le Segreterie Regionali Veneto SLC CGIL FISTel CISL UILCOM UIL
