E’ con estrema amarezza che constatiamo che, ancora una volta, Koinè è inadempiente nei confronti dei
suoi dipendenti non rispettando né il CCNL né gli accordi aziendali firmati.
L’art. 56 del contratto delle telecomunicazioni prevede che nel mese di aprile, in assenza di una
contrattazione di secondo livello relativa al premio di risultato, ai lavoratori a tempo indeterminato venga
riconosciuto un importo “una tantum” di euro 260,00 (da riproporzionare ai part time). Tale elargizione
risulta assente nelle buste paga emesse in questi giorni.
Il giorno 11 maggio 2021, esattamente un anno fa, siglavamo dopo lunga trattativa un accordo aziendale
che contiene enormi risultati ed impegni. E’ stato un passo importante perché la pandemia ha fortemente
modificato le modalità di lavoro, la commessa Hera era in fase di rinnovo e tutti sapevamo di dover dare il
massimo ma eravamo ottimisti e certi di aver fatto un buon lavoro.
Purtroppo a distanza di un anno ci troviamo con un aziendale disatteso nella maggior parte dei suoi articoli.
– “Relazioni sindacali”: l’incontro previsto per aprile 2022 non è ancora avvenuto, nel 2021 i dati di
bilancio forniti sono sempre stati molto sommari e le previsioni inesistenti;
– “Sviluppo professionale”: è il capitolo a noi più caro, perché come più volte vi abbiamo
rappresentato le lavoratrici ed i lavoratori da anni chiedono una verifica delle loro abilità e
competenze ai fini del riconoscimento della loro professionalità anche attraverso l’acquisizione di
livello. Abbiamo condiviso e concordato un percorso di verifiche periodiche e di polifunzionalità e le
aspettative erano molto elevate. Non sono mai iniziati i colloqui, più volte vi abbiamo incalzato e
sollecitato ma le risposte sono sempre state di estrema disponibilità, poi puntualmente disattesa, e
sempre vaghe sulla fantomatica data di inizio dei colloqui individuali (ricordiamo che il primo ciclo
di valutazioni doveva chiudersi a novembre 2021 ed il secondo ad aprile 2022 e l’attività non è
nemmeno stata iniziata);
– “Formazione”: altro punto cruciale dell’accordo. Non solo questo aspetto si lega al precedente ma
andava in pieno soccorso e supporto all’azienda che, in ottica di una trasformazione del mondo del
lavoro del call center, l’ampliamento del mercato in cui la stessa è operativa, e la necessità di lavorare su flessibilità e polifunzionalità per migliorare la qualità del servizio offerto, aveva solo da
investire in questo capitolo. Invece, non è stata condivisa con gli operatori la loro scheda
individuale dei percorsi formativi (non ci risulta sia ancora stata stilata in verità), non ci sono stati i
confronti tra le parti rispetto le ore di formazione elargite, non è stato istituito lo “specialista della
formazione”. Per contro l’azienda ha coinvolto in modo massivo e, a nostro avviso scriteriato, più
lavoratori in percorsi formativi su commesse fatti in modo veloce e sommario. Nonostante abbiamo
più volte chiesto di vedere un progetto sulla tipologia di formazione che veniva eseguita e chiesto
che si verificassero almeno i carichi delle commesse su cui si andavano a formare le persone,
l’azienda ha proceduto e procede autonomamente appesantendo notevolmente i carichi di lavoro,
spesso anche in modo non equilibrato (a suo dire per problemi di piattaforme informatiche
differenti) creando stress, disagi e condizioni di lavoro pessime per poter svolgere un’attività di
qualità;
– “Flessibilità dell’orario di lavoro”: riguardando la comunicazione alle RSU queste parti ritengono
scontato che si riferisse a variazioni, temporanee o definitive, della fascia oraria di specifiche
commesse. E’ stato invece utilizzato per bypassare i cinque giorni di preavviso previsti dal CCNL per
il cambio turno di quei lavoratori che avevano firmato l’accordo per lavorare su turni variabili con
cadenza mensile che, puntualmente, vengono modificati, talvolta senza nemmeno avvisare
l’operatore direttamente. Facciamo inoltre presente che, per quanto riguarda la firma delle
clausole elastiche, le formulazioni che abbiamo potuto controllare sono in contrasto col CCNL che è
migliorativo della norma e prevede 5 giorni di preavviso rendendole, a nostro avviso, nulle.
– “Premio di risultato”: l’incontro doveva avvenire entro il 30 giugno 2021 ma a causa degli impegni
aziendali per la gara di Hera è sempre stato rimandato ed oggi non viene elargito nemmeno
l’elemento di garanzia retributiva;
– “Smonetizzazione festività” e “Santo Patrono”: non sono mai rispettate le tempistiche entro cui
l’azienda deve chiedere la scelta ed avviene sempre a seguito di nostro sollecito;
– “Rol”: non è stata chiesta la panificazione.
Visto quanto sopra vi intimiamo fin da subito a porvi in regola rispetto a tutti i punti sollevati e non
ancora risolti, vi chiediamo un incontro urgente in presenza entro 15 giorni dal ricevimento della
presente per avere riscontro su tutto quanto sopra denunciato.
In caso di mancato ed immediato riscontro procederemo come OOSS ad una denuncia di condotta
antisindacale ex ART. 28 in considerazione della perdita di credibilità che le stesse stanno subendo a seguito
delle numerose violazioni delle disposizioni contrattuali normative di primo e secondo livello che stanno
avendo un significativo impatto su tutti i dipendenti.
Ci riserviamo, altresì, di procedere in sede legale per il risarcimento dei danni, patrimoniali e non, subiti dai
lavoratori a causa delle inadempienze aziendali e di attivare tutte le azioni di lotta ritenute opportune al
fine di riportare l’azienda a rispetto degli accordi presi.
Certi di un vostro celere riscontro porgiamo cordiali saluti
Le OOSS SLC, FISTel e UILCOM
unitamente alle proprie RSA